Hoy me dejo estar. Quiesiera transformar mi vida en una larga, torpe, siesta paraguaya.
[…]
Tuve mis cuatro alegrías y mis ocho dolores. Fui extranjero en todas partes y bebí la sal de todos los vientos. Se ensangrentaron mis puños golpeando portales que no se abrían y mi voz se rompió con el último alarido. Y entonces, come en la vieja fábula del zorro y las uvas, dije que nada valía nada, porque nadia había conseguido apresar. Estoy, pues, como antes de soñar: sin nada. O, peor, porque ya ni sueños tengo.
(Roberto Mariani)
Raccontami
di parole d’amore.
Prima che sia notte
e la mia mente venga
innebriata di sogni e ricordi.
Narrami di parole
sospese
tra un sospiro e un bacio,
vissute
tra una carezza e una lacrima,
perdute
tra un per sempre e un arrivederci.
Abbandonate
sulla pelle e sulle labbra.
Traducimi parole
che il vento ha trasportato,
la luna ha nascosto,
la marea ha cancellato.
Risvegliate
come un lamento d’autunno,
addormentate
come un ricordo di primavera.
Incantante
dagli occhi di un illuso.
Vorrei ascoltare la tua voce,
per smarrirmi
al respiro dei tuoi desideri.
Una litania d’istinti
naufraga nel mio cuore
mentre un tic tac stonato
mi percuote
nel profondo dell’anima.
Raccontami
di parole d’amore.
Prima che sia giorno
e il sole cancelli ogni sospiro
io abbia mai pensato.